
Il Morbo di Parkinson è una malattia che colpisce aree profonde del cervello e comporta la perdita graduale di capacità motorie a causa di una progressiva compromissione delle cellule cerebrali che producono dopamina, un ormone che gestisce la buona riuscita dei movimenti e l’umore.
Ne soffrono 3 individui su mille della popolazione mondiale. Nel corso della vita, dopo la diagnosi, si deve lavorare sul Parkinson immediatamente, per migliorare la qualità della propria vita. Secondo una ricerca della Parkinson’s Foundation effettuata su 12 mila partecipanti, i pazienti che praticano attività riabilitative hanno benefici nel lungo periodo: un po’ di movimento, almeno 2,5 ore a settimana, riesce a rallentare sensibilmente il declino nella mobilità e migliorare la qualità della vita.
Sintomi e decorso del Parkinson
I primi sintomi si manifestano in modo subdolo, e gli effetti hanno un decorso molto lungo e lento, tanto che, con la terapia farmacologica e riabilitativa giusta, l’aspettativa di vita è simile o lievemente ridotta rispetto a quella della popolazione generale. I problemi maggiori riscontrati dalle persone affette dal Parkinson sono rigidità (ipertono), lentezza nei movimenti (bradicinesia) ed in una seconda fare il tremore, tutti questi sintomi determinano una facilità nel cadere a causa dei disturbi dell’equilibrio e delle difficoltà nella deambulazione.
Uno degli effetti più subdoli causati dal morbo di Parkinson è la depressione. Le medicine contro il morbo aiutano anche ad affrontare questo disagio, e la terapia fisica riabilitativa aiuta a stimolare la produzione di dopamina, una risorsa naturale prodotta dal nostro cervello che migliora di gran lunga anche l’umore.
Riabilitazione per il Parkinson
La riabilitazione effettuata dal centro fisioterapico DS Cares Eur Torrino Mezzocammino permette attraverso varie tecniche di gestire meglio i sintomi della malattia, migliorando i tremori e la flessibilità, lavorando sui centri dell’equilibrio, la postura e la rigidità degli arti, aumentando la forza nella presa e la coordinazione motoria.
Non si tratta solo di attività fisica, però. Il movimento ha un effetto positivo sul nostro cervello, ed è una palestra anche per lui. La fisioterapia per il Parkinson aiuta i pazienti a migliorare l’umore, ad alleviare i sintomi di affaticamento, migliorare la qualità del sonno e la salute psicologica.
Il concetto che guida tutte le attività di fisioterapia per il Parkinson è semplice: “Pensa prima di muoverti”. E in questo senso l’attività fisica produce un effetto positivo anche contro la degenerazione della malattia.
Gli esercizi consigliati dal fisioterapista variano in base al problema riscontrato nel singolo paziente, e sono particolarmente efficaci su persone con sintomi moderati che hanno bisogno di aiuto per completare le attività quotidiane.
La fisiochinesiterapia per il Parkinson si affianca immediatamente alla terapia farmacologica e aiuta a contrastare alcuni sintomi come la perdita di equilibrio, la deambulazione e la rigidità del corpo. Arrivare in tempo a lavorare su questi sintomi permette di correggere atteggiamenti sbagliati che, nel lungo periodo, non solo costringono il corpo a una posizione sbagliata, ma portano anche a una rigidità (ad esempio nella postura) che è difficile combattere a posteriori.
Con gli esercizi di allungamento e mobilizzazione si riesce a lavorare sulle singole articolazioni per prevenire il dolore osseo dovuto agli atteggiamenti posturali viziati. Gli esercizi funzionali si occupano di migliorare tutte le attività più semplici come mettersi seduti o in piedi e girarsi nel letto. Anche l’equilibrio e la coordinazione possono essere educati, migliorando fluidità dei gesti e precisione del movimento, rallentando il decorso fisico e psicologico di questa malattia.