
La Borsite sierosa Olecranica è un’infiammazione della borsa sierosa olecranica (nella parte posteriore del gomito sotto la pelle), che causa un ispessimento fibrotico della zona. La borsite si distingue in vari tipi in base allo stadio in cui si trova e alla virulenza dei germi che l’hanno causata.
Che cos’è la borsa sierosa olecranica?
La BSO si trova tra la parte appuntita di quello che si chiama olecrano e la pelle, ed è una piccola sacca che contiene un liquido viscoso (sinoviale) che si occupa di ridurre l’attrito tra i tessuti e di attutire gli urti. Finché non siamo in presenza di un’infiammazione, è impossibile riuscire a sentirla al tatto, ma quando siamo in presenza di una borsite la zona si riempie di liquido e può anche diventare delle dimensioni di un’arancia.
I vari tipi di borsite sierosa olecranica
Ci sono tre tipi principali. Il primo, piuttosto raro, è la borsite acuta sierosa, in cui all’interno della borsa si crea un liquido sieroso e/o sieroematico. Il secondo tipo è la borsite acuta sierofibrinosa, in cui il versamento contiene fibre, mentre l’ultimo è la borsite acuta purulenta, dove il materiale presente nella borsa è dovuto a germi come streptococchi e stafilococchi.
Come avviene l’infiammazione?
La borsite si sviluppa principalmente a causa di un microtrauma o di traumi diretti nella zona del gomito. Una pressione prolungata o continuata è la causa più frequente e le attività che comportano più rischi sono lo studio prolungato, o tutte le professioni in cui si è costretti a fare forza sui gomiti (come nel caso di minatori o idraulici). Gli sportivi che ne soffrono maggiormente sono quelli che praticano soprattutto combattimenti come pugilato e sport da combattimento. Più raro il caso dei portieri di calcio che sfregando i gomiti sul terreno possono in alcuni casi scatenare la patologia.
Può capitare anche che l’infiammazione sia causato da un episodio preciso, un trauma, come una caduta diretta sul gomito o una lesione emorragica che causa appunto la borsite emorragica acuta in cui la rottura di piccoli vasi sanguigni porta l’organismo a riassorbire il sangue fuoriuscito ma causa un ispessimento delle pareti della BSO.
Più rare, sono poi le situazioni in cui la borsite olecranica è causata da una patologia preesistente come il diabete mellito, l’artrite reumatoide, la gotta, l’alcolismo, delle infezioni causate da un taglio sulla pelle (da cui possono passare batteri), o insufficienza renale cronica.
I sintomi
L’infiammazione si manifesta con gonfiore e tumefazione che può arrivare fino a 6-7 cm di grandezza. Può essere più o meno estesa alla parte posteriore del gomito, e spesso in assenza di altri sintomi il paziente non si rivolge al medico nelle fasi iniziali. La borsite può anche causare: dolore, arrossamento e calore cutaneo (soprattutto in presenza di un’infezione); iperestesia, cioè aumento della sensibilità agli stimoli; limitazione dei movimenti; fistole da cui fuoriesce materiale purulento.
La diagnosi avviene attraverso l’esame clinico e radiografia, ecografia, indagini ematochimiche (se si è in presenza di patologie preesistenti) o l’agoaspirazione, che può essere utile per stabilire la quantità di liquido e la tipologia di borsite.
La terapia
È possibile curare la borsite olecranica eliminando i traumi che l’hanno causata per favorire la risoluzione dell’infiammazione. In casi eccezionali sarà necessario ricorrere a un intervento chirurgico, mentre in generale ci sono accorgimenti e terapie che possiamo avviare da subito per eliminare l’infiammazione.
I primi interventi da annoverare sono l’applicazione di ghiaccio sulla parte gonfia per 20 minuti tre volte al giorno, e la compressione con un bendaggio elastico che può controllare il gonfiore. Tenere l’arto a riposo e proteggere la zona anche con l’aiuto di gomitiere. La terapia farmacologica prevede antibiotici nel caso ci sia presenza di infezioni batteriche, infiltrazioni di corticosteroidi o aspirazione del liquido nella borsa.
La fisioterapia per la borsite olecranica
Gli interventi di fisioterapia si sono dimostrati efficaci contro la borsite olecranica del gomito. Le tecniche di terapia manuale, come mobilizzazioni articolari, possono migliorare la mobilità del tessuto. Mentre grazie alla laserterapia, alla tecarterapia e agli ultrasuoni si riesce a stimolare la i processi biologici della borsa, riducendo il dolore e riportando il controllo sull’articolazione. Superata questa prima fase di cura, ci sono esercizi terapeutici che consentono di recuperare il tono muscolare e la propriocezione del gomito tra cui mobilizzazioni mirate a ridurre l’eventuale dolore cronico.