Dolore al tallone? | La fascite plantare

La causa più comune di dolore al tallone è la fascite plantare. Quando questa zona è sottoposta a stress eccessivo, si infiamma e causa la fascite plantare. I primi sintomi descritti sono un dolore al tallone, che può estendersi fino alla pianta del piede, successivamente si avverte un indurimento del tessuto elastico presente sotto al piede, che diventa dolorante anche fuori carico.

Dolore al tallone? | La fascite plantare

Aprile 19, 2019 0
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La  causa più comune di dolore al tallone è la fascite plantare. Avviene quando la fascia plantare, una banda di tessuto elastico che va dal tallone alla base delle ossa delle dita del piede, si infiamma causando dolore. Il lavoro della fascia plantare è quello di resistere alle sollecitazioni quando camminiamo o corriamo. Gli stimoli a cui è sottoposto il nostro piede sono molti: dal peso del corpo agli stress meccanici del movimento. La fascia plantare serve a preservare il piede dai traumi, assorbendo e restituendo l’energia prodotta dall’azione del camminare e serve a sostenere l’arcata plantare.

Fascite plantare: come si presenta e perché

Quando questa zona è sottoposta a stress eccessivo, si infiamma e causa la fascite plantare. Questa condizione è più frequente tra le persone di età compresa tra i 30 e i 60 anni perché con l’invecchiamento la fascia perde di elasticità e il cuscinetto di grasso del tallone si assottiglia, perdendo la sua efficacia nell’attutire i colpi. L’insorgenza è piuttosto vasta: circa il 10% delle persone ne soffriranno nel corso della vita.

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Nei giovani è spesso una risposta fisiologica ad allenamenti troppo intensi; gli sportivi che la presentano con maggior frequenza sono i giocatori di calcio, basket, rugby, pallavolo, salto in lungo, ma può scaturire anche a causa di cattive posture, tensioni muscolari eccessive, o patologie come l’obesità e il diabete.

I sintomi della fascite plantare

I primi sintomi descritti sono un dolore al tallone, che può estendersi fino alla pianta del piede, successivamente si avverte un indurimento del tessuto elastico presente sotto al piede, che diventa dolorante anche fuori carico.

Il dolore può essere presente al mattino appena svegli, dopo una notte di immobilità in cui il piede e il tendine d’Achille si “accorciano” e con il ritorno nella consueta posizione eretta, si stirano e generando il sintomo. Fastidi possono presentarsi anche dopo lunghi periodi passati seduti, al termine di attività sportive intense o dopo una giornata passata in piedi.

Il dolore può essere diverso tra i vari casi, per certe persone è sopportabile e permette di camminare, correre e saltare, può essere una fitta molto intensa ma di breve durata che porta a trascurare il disagio, con l’unico effetto di cronicizzarlo. In altri casi il dolore è così intenso da impedire il minimo appoggio del piede con il terreno.

Diagnosi

La valutazione clinica terrà in considerazione i fattori di rischio come età, anatomia (piede piatto o cavo), diabete, obesità, abitudini e calzature sbagliate. Gli specialisti indicati per la diagnosi, il fisiatra e l’ortopedico, potrebbero consigliare i soliti accertamenti diagnostici. Radiografie, tac o risonanze non sono fondamentali per raggiungere una diagnosi, ma potrebbero essere utili per eliminare altre cause come artrosi o tumori. Sicuramente una lastra Rx servirà per verificare anche l’integrità generale delle parti del piede.
Eccetto casi particolari, dalla fascite plantare si guarisce e dopo 6-9 mesi si è in grado di recuperare la completa funzionalità.

La fisioterapia per la fascite plantare

I trattamenti che vengono effettuati per risolvere la fascite plantare sono indirizzati a ridurre l’infiammazione, eliminare i sintomi e ripristinare l’elasticità della fascia plantare. Si lavora molto sulla postura e sull’appoggio del piede con la fisioterapia, ma vengono prescritti anche riposo, crioterapia (con l’applicazione di ghiaccio a livello locale) e l’utilizzo di calzature adeguate.

La fisioterapia per fascite plantare di DS Cares Eur Torrino Mezzocammino fa parte degli interventi di terapia conservativa e si basa soprattutto su degli esercizi dedicati al recupero funzionale del piede. Guidati da un fisioterapista esperto, gli esercizi di allungamento aiutano a distendere i tessuti vicini alla regione infiammata, ridurre il dolore e velocizzare la guarigione. Nei casi che lo richiedono, potrebbero essere consigliate laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni e ionoforesi.

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