Il nuoto e la scoliosi: un falso mito

Le ricerche condotte dall’Istituto italiano sulla colonna vertebrale (Isico), parlano chiaro: il nuoto non è il miglior alleato contro la scoliosi. Che il nuoto sia uno sport completo è innegabile, ma bisogna stare attenti a pensare che porti benefici in ogni situazione e circostanza, perché non sempre è la verità.
Secondo uno studio dell’International Society for Study of the Lumbar Spine il nuoto praticato con l’intento di risolvere la scoliosi, rischia addirittura di peggiorarla e portare altro dolore alla schiena.
Mettendo a confronto la condizione fisica di 112 nuotatori a livello agonistico che svolgevano allenamenti frequenti almeno 4 volte la settimana, con 217 studenti della stessa età che non facevano sport, i risultati sono stati piuttosto sorprendenti. In entrambi i casi sono stati misurati i gibbi, la cifosi e la lordosi ed è stato fornito ai ragazzi un questionario per rilevare la presenza di mal di schiena. Chi svolgeva nuoto a livello agonistico, soprattutto le femmine, aveva delle asimmetrie ben presenti a livello del tronco e presentava situazioni di ipercifosi, aveva cioè il dorso incurvato e soffriva di dolori alla schiena.
Il nuoto è un’attività che si svolge in un ambiente in cui l’acqua permette di muoverci come se non ci fosse gravità. Senza gravità, la pressione che solitamente è esercitata sui nostri corpi (e sulla schiena) si annulla, andando a sviluppare maggiormente i muscoli erettori e gli arti che in effetti ci “spostano” e ci sostengono dentro l’acqua.
Perché il nuoto non è consigliato
“Dal punto di vista posturale, il nuoto induce a un collasso della schiena – ha spiegato Fabio Zaina, fisiatra dell’Isico – e allena soprattutto la muscolatura degli arti, essendo praticato in scarico. Quando si parla di agonismo poi, con carichi di lavoro di ore, il nuoto induce il mal di schiena. Per chi ha la scoliosi arriviamo a sconsigliare il nuoto, decisamente. Non c’è distinzione neanche tra i vari stili: la rana e il delfino possono aumentare il mal di schiena nei casi di spondilolistesi, nel caso cioè in cui le vertebre scivolino una sull’altra. Quindi il nuoto non solo non è terapeutico, ma a livello posturale si rivela anche dannoso. Se lo si pratica a livello amatoriale non crea problemi, ma come qualsiasi altro sport, praticato un paio di volte a settimana”.
Il nuoto, in sintesi, come ogni sport impegna un po’ tutto il corpo anche se in modo differente, mentre contemporaneamente sviluppa la capacità respiratoria e la circolazione. La grossa differenza è data dalla quantità e dalla qualità del nuoto che svolgiamo e, soprattutto, non è detto che il suo essere universalmente riconosciuto come un’attività completa significhi che è anche valida come una terapia in caso di patologie.
Un altro mito che viene sfatato da altre ricerche parallele e connesse a questa è che gli sport asimmetrici come il tennis inducano o peggiorino la scoliosi. “Non è vero neanche questo. La correlazione che c’è fra sport e mal di schiena è la quantità e interessa sia chi ne fa troppo sia chi ne pratica troppo poco”, dice Zaina. “L’ideale è scegliere uno sport tenendo presente che attività molto mobilizzanti della colonna (ginnastica artistica e ritmica, ad esempio) ci mettono più a rischio, soprattutto in casi di predisposizione naturale, mentre sport in carico (come la corsa) contribuiscono a rinforzarla perché ci costringono a vincere la forza di gravità”.
Ognuno ha il proprio sport perfetto, che ci aiuta a tenere lontani i rischi di una vita sedentaria, soprattutto quelli legati alla salute. Tra i primi sicuramente gli effetti sul benessere e il giusto funzionamento della schiena e dell’apparato muscolo-scheletrico. E per ogni sport, esistono attività di compenso posturale specifiche: tecniche che il fisioterapista specializzato può insegnarci a praticare per colmare le mancanze che ogni singola disciplina porta con sé, e mantenere il giusto equilibrio nel fisico di ogni atleta.
Scegliere la fisioterapia per la scoliosi
Se si vuole trattare la scoliosi, come ogni altra patologia, è bene invece rivolgersi a uno specialista. DS Cares centro di fisioterapia a Roma Sud può aiutare contro questo problema attraverso varie tecniche studiate per il percorso di riabilitazione contro i disallineamenti corporei che la scoliosi comporta. Il fisioterapista insegnerà al paziente gli esercizi necessari al controllo e al monitoraggio della patologia, soprattutto nelle fasi iniziali quando è possibile intervenire per correggere le malformazioni.