Lo Stretching

Il corpo umano possiede 4 abilità fisiche basilari: forza, resistenza, velocità e flessibilità. Lo stretching statico consiste nel portare l’articolazione vicino al suo limite di mobilità per poi mantenere la posizione per alcuni secondi. Lo stretching dinamico come suggerisce il nome, viene raggiunto l’allungamento grazie a movimenti controllati, fino al limite articolare. Viene praticato da persone con un buon grado di allenamento e di controllo motorio.

Lo Stretching

Novembre 27, 2018 0
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Il termine stretching si riferisce all’azione di allungamento muscolare, gesto che la maggior parte delle persone pratica prima o dopo lo sport.

Ma qual è il modo corretto di eseguirlo?

È importante chiarire qualche concetto.
Il corpo umano possiede 4 abilità fisiche basilari: forza, resistenza, velocità e flessibilità. Gli allungamenti rientrano in questa ultima categoria.
Nel corso degli anni, sono stati proposti molti studi e schemi di applicazione, da vari autori quali Ling, Anderson, Buck, ecc…, che hanno individuato diverse tipologie di allungamento.

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STRETCHING STATICO

Lo stretching statico consiste nel portare l’articolazione vicino al suo limite di mobilità per poi mantenere la posizione per alcuni secondi. A sua volta può essere suddiviso in attivo(se la posizione è mantenuta in autonomia grazie a contrazioni di altri gruppi muscolari) e passivo(se la posizione è mantenuta grazie ad un macchinario o ad un’altra persona).
Questa è la metodica classica di stretching, va mantenuta una tensione tale da non raggiungere la soglia del dolore per 20/30 secondi, deve essere ripetuta per 3 o 4 volte con un riposo di circa 20 secondi

STRETCHING DINAMICO

Lo stretching dinamico come suggerisce il nome, viene raggiunto l’allungamento grazie a movimenti controllati, fino al limite articolare. Viene praticato da persone con un buon grado di allenamento e di controllo motorio. Il gesto che porta lo stretching deve essere ripetuto per più volte, cercando sempre di gestire il movimento al fine di evitare uno stretching lesivo.

Durante questi esercizi, il muscolo sottoposto ad allungamento reagisce, opponendosi alla tensione (riflesso miotatico); questo è un meccanismo fisiologico utile ad evitare traumi nella vita quotidiana. Se aggiungiamo alla massima tensione oscillazioni o strappi, rafforzeremo questo schema e renderemo l’esercizio più difficoltoso.
Naturalmente i muscoli non sono gli unici tessuti a beneficiare dello stretching, vengono allungati i legamenti, le fasce e le capsule, ma queste non hanno la stessa capacità di deformazione, per questo non bisogna esagerare nella ricerca della tensione.

In conclusione, per essere fatto in modo corretto, lo stretching deve essere controllato e prolungato, occorre attenzione e concentrazione, durante lo svolgimento è corretto avvertire un po’ di disagio ma non bisogna mai sentire dolore!

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