Morbo di Morton | Come un sassolino nella scarpa

Il neuroma di Morton o Morbo di Morton prende il nome dal chirurgo che scoprì per primo questa sindrome. Si tratta di un’irritazione a uno dei nervi dei piedi, spesso quello che si trova tra il terzo e il quarto dito. Questa patologia porta il paziente a sentire un fastidio simile all’avere un sassolino nella scarpa, questo avviene perché il tendine interdigitale con il passare del tempo si cicatrizza in forma fibrosa attorno al nervo, creando una pallina simile a un “sassolino”.
Quali sono le cause del morbo di Morton
L’irritazione cronica di questi nervi avviene come conseguenza di una condizione presente da un po’. La sua manifestazione non ha cause uniche e certe, ma possiamo citarne alcune più frequenti.
Il piede è una zona del corpo che ha un’anatomia davvero complessa fatta di moltissimi “ingranaggi”. Una delle prime cause del morbo di Morton si può ritrovare proprio nell’anatomia del piede che può presentare anomalie congenite o acquisite da traumi, quali piede piatto o cavo.
I problemi di postura, causati da scarpe sbagliate che costringono l’avampiede a lavorare troppo, e possono tradursi in sovraccarichi e frizioni del nervo. Anche certi tipi di sport praticati per lungo tempo possono sottoporre il piede a piccoli traumi costanti.
Sintomi del morbo di Morton: il sassolino nella scarpa
Il dolore è il primo sintomo del morbo di Morton: è localizzato tra le dita dei piedi, con più frequenza tra il terzo e il quarto dito. Il motivo è che questi nervi definiti interdigitali – in mezzo alle dita – si infiammano e iniziano a cicatrizzarsi. La prima reazione al dolore del paziente sarà quella di levarsi la scarpa per eliminare qualunque compressione dalla parte inferiore della pianta.
Il morbo di Morton è una patologia di tipo neurologico, ciò significa che il messaggio del dolore si trasmette nei nervi a fitte, e si proveranno sensazioni come bruciore, intorpidimento e formicolio. La difficoltà in questo caso è che “mettere una crema” sulla zona interessata non basta, perché quella è solo la manifestazione finale del problema.
Diagnosi del Morbo di Morton
Questa patologia presenta somiglianze con altre, come la Metatarsalgia, per questo una volta effettuato il normale esame clinico, è probabile che siano necessari approfondimenti diagnostici per confermare la presenza del morbo di Morton.
La lastra RX è il primo esame da cui partire, ed è già in grado di evidenziare l’anatomia del piede, i metatarsi e le malformazioni. Spesso questo basta, ma a volte il medico sceglierà di prescrivere una Risonanza Magnetica per studiare lo stato di nervi e tessuti molli, o una Ecografia per verificare la condizione del nervo fibrotizzato e la sua compressione. Se il nervo è compromesso, potrebbe essere necessaria un’ Elettromiografia che studi la dinamica funzionale delle strutture nervose.
Per fortuna possiamo agire contro il morbo di Morton, anticipiamo solo che nel caso in cui le varie terapie non abbiano sortito effetti adeguati, è possibile risolvere il problema con la chirurgia che rimuoverà il nervo colpito.
Morbo di Morton e fisioterapia
Dopo i primi interventi tra cui la scelta di scarpe adatte con pianta larga e plantare, e gli impacchi di arnica, è il momento di parlare di fisioterapia per il Morbo di Morton, da effettuare il prima possibile, per non portare a una cronicizzazione della patologia. A partire dalle possibili cause che hanno portato al suo manifestarsi, le tecniche di fisioterapia di DS Cares Eur Torrino Mezzocammino si basano sul trattamento in due fasi.
Nella fase acuta del dolore dobbiamo dare la priorità a sfiammare l’area con laser ad alta potenza o ultrasuoni. Anche il massaggio della muscolatura, come la mobilizzazione delle ossa del piede, può aiutare a combattere la contrattura che causa il dolore.
Per prevenire le recidive, possiamo poi mettere in pratica varie strategie: è qui che entra in gioco il lavoro posturale, perché il dolore al piede è spesso causa di una problematica che parte dall’alto. Attraverso la rieducazione posturale di Mezieres possiamo lavorare a 360° su tutto il corpo ed evitare il ripresentarsi del morbo.