Onde d’urto: cosa sono e quando utilizzarle?

Le onde d’urto stimolano i processi biologici di guarigione, accelerando il metabolismo e aumentando l’irrorazione del flusso sanguigno.
Ciò si verifica sfruttando due principi:
- meccanotrasduzione (effetto diretto): un impulso diretto e meccanico che ripetuto all’interno del corpo si trasferisce e si trasforma in un impulso biochimico.
- cavitazione (effetto indiretto): formazione di microbolle gassose che, colpite da onde successive, esplodono e “danneggiano” i tessuti. Vengono create quindi delle microlesioni che stimolano il metabolismo a riparare il tessuto danneggiato.
L’azione di questi due effetti comporta un aumento del flusso sanguigno nella zona interessata, provocando un’accelerazione del metabolismo. Il corpo rilascia sostanze che stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni, rimuovendo i fattori infiammatori.
A livello macroscopico gli effetti che si producono al passaggio delle onde d’urto sono immediati:
- “analgesico” in quanto l’onda acustica ad alta energia investe e altera la risposta dei nocicettori;
- “di vascolarizzazione” perché il passaggio dell’ onda acustica genera dei riflessi simpatico-plegici per cui si ha un aumento del calibro di vasi.
- “neoangiogenesi”, dove grazie al passaggio delle onde d’urto si avrà una neo-capillarizzazione della zona trattata (vascolarizzazione e apporto di sostanze nutrienti e quindi effetto antiinfiammatorio).
A cosa servono le Onde d’urto
La terapia con onde d’urto è semplice, non invasiva per il paziente, poco costosa e vanta una notevole efficacia se adoperata adeguatamente. È un tipo di trattamento che può essere utilizzato sia per patologie in fase acuta, sia per patologie che si trascinano da tempo.
Indicazioni
INDICAZIONI STANDARD
- Tendinopatie croniche con e senza calcificazioni
- Epicondilite
- Entesite trocanterica
- Fascite plantare
INDICAZIONI BASATE SULL’EVIDENZA CLINICA
- Entesopatia degli adduttori
- Entesopatia della zampa doca
- Patologie muscolari
- Sindromi miofasciali
- Distrazioni muscolari in assenza di lesioni
- Cellulite
INDICAZIONI SPERIMENTALI
- patolgie muscolo scheletriche
- morbo di “dupuytren”, morbo di “de quervain”
- fibromiatosi
- patologie neurologiche
- patologie urologiche
- linfedema
CONTROINDICAZIONI
- nuclei di accrescimento
- rachide
- cavità polmonari
- cuore
- tronco encefalo
- protesi
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
- Neoplasie
- osteoporosi
- Trattamento con cortisonici (perché fa venire ematomi; da delle alterazioni delle risposte metaboliche)
- Portatori pace maker
- Tromboflebiti
Possibili effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati si verificano in rari casi e possono essere solo ed esclusivamente quattro:
- Ematomi
- Torpore
- Più dolore dopo il trattamento
- Escoriazioni (molto rare)
Gli effetti delle onde d’urto sono direttamente proporzionati alla pressione applicata. Maggiore è la pressione e maggiore è l’efficacia ma allo stesso tempo maggiore è la pressione, maggiore potrebbe essere il fastidio.
Come si svolge una seduta
Il fisioterapista del DS Cares lavora con una sonda che irradia le onde d’urto sulla superficie cutanea, per un tempo che generalmente dura pochi minuti. Durante la seduta è possibile modificare l’energia erogata o spostare la sede di applicazione. Il paziente può accusare un lieve fastidio, ma la possibilità di regolare la potenza dell’apparecchio permette di gestire queste circostanze e ristabilire una situazione ottimale. La durata di una sessione è di circa 10-20 minuti.
Ogni caso va valutato in maniera specifica, ma solitamente il numero ideale di terapie con onde d’urto è di circa cinque sedute.
Il fenomeno della neoangiogenesi ha il suo picco massimo a 72 ore dopo il trattamento e tende ad esaurirsi completamente nell’arco delle 48 ore successive alle prime 72 ore. Quindi la frequenza ottimale per effettuare terapia con onde d’urto è una volta ogni 5 giorni, a prescindere dalla zona da trattare.
In abbinamento alle onde d’urto è utile fare tecar o laser per amplificare tale processo.