Paralisi facciale: scopriamo cosa c’è dietro

Non sempre conosciamo le cause di quello che ci può capitare ed è per questo che ne siamo spaventati. L’idea di una paralisi facciale è una seria preoccupazione, soprattutto per chi immagina di risvegliarsi improvvisamente con metà del viso immobilizzato. Questa patologia va trattata in maniera tempestiva, considerando che può nascondere problemi di salute più gravi come l’ictus. Scopriamo però di cosa si tratta quando parliamo di paralisi facciale, quali sono le cause e soprattutto come si cura.
Paralisi facciale: di cosa parliamo?
Per definizione, la paralisi facciale è la conseguenza di una lesione del neurone periferico. In base alla localizzazione del neurone, la paralisi, con conseguente lesione del nervo facciale, può avvenire in maniera totale o parziale, e in base a ciò coinvolgere l’intera faccia o solo una sua parte. Il nervo coinvolto in questa lesione è il nervo facciale: fa parte di un gruppo di nervi che hanno origine direttamente dall’encefalo, più precisamente dal tronco encefalico. Il nervo facciale è, infatti, tra i nervi encefalici o cranici.
I sintomi di una paralisi facciale
Quando parliamo di paralisi facciale facciamo riferimento a una perdita di controllo dei muscoli che controllano la mimica facciale. I segni e i sintomi dell’episodio patologici sono estremamente evidenti. In alcuni casi si riscontra un abbassamento dell’angolo della bocca con annessa difficoltà o impossibilità a realizzare espressioni facciali. Tra i sintomi c’è anche l’immobilità del sopracciglio e della piega naso-labiale che risulta piatta, l’occhio sbarrato o un’intera sezione della faccia spostata verso un lato.
Nel momento in cui si capisce di essere davanti a una paralisi facciale è fondamentale ricorrere immediatamente al pronto soccorso e svolgere esami che diano una diagnosi tempestiva. Da qui il ricorso a una mirata terapia aiuta a contrastare le conseguenze dell’evento e garantire un recupero efficace.
Quali sono le cause
Se si pensa alla questo tipo di paralisi immediatamente si pensa al peggio, come a un ictus, ed è un’ipotesi che non va sottovalutata, ma riscontrata velocemente.
Ci sono però anche altre cause meno gravi che possono comportare questo disturbo.
Tra le cause meno gravi si trovano spesso sbalzi termici: a volte anche un vento forte e il freddo possono portare a questo danno. Anche infiammazioni virali o infettive, come l’otite cronica è riscontrata tra le cause della paralisi facciale.
I casi più gravi, invece, associano la paralisi facciale a ictus, tumori, forme di diabete e anche aids e tubercolosi.
Come si cura una paralisi facciale?
Dopo una corretta diagnosi, la paralisi va curata con un adeguato piano di riabilitazione.
Se la causa è infiammatoria, solitamente il medico specialista prescrive un ciclo di cortisone per combattere l’infiammazione. Se la causa è virale, si deve combattere l’infezione, mentre nei casi di lesioni traumatiche si cerca di ridurre l’impatto e il trauma al nervo, mirando a un corretto recupero.
Naturalmente l’intervento della fisioterapia può contribuire ad ottenere una giusta e più veloce guarigione. Studi fisioterapici come Ds cares mettono a disposizione fisioterapisti preparati nella riabilitazione di questo tipo di lesioni.
C’è da specificare che la riabilitazione da paralisi facciale è un percorso lungo che può durare anche vari mesi, fino ad anni.
Lo scopo della fisioterapia in pazienti con paralisi facciale è quello di ottenere un recupero dei muscoli orbicolari delle palpebre e delle labbra, insieme a quelli della mimica. Gli esercizi che propongono studi come Ds Cares puntano proprio a sollecitare il reclutamento dei muscoli facciali danneggiati con tecniche specifiche ed esercizi mirati da insegnare al paziente che deve ripetere a casa.